Castrum Perticae

Sul fianco destro della Valle di Montesordo, oltre la chiesa dei Cinque Campanili, si trova il Castrum Pertica (fortezza di Perti), un antico borgo fortificato di cui oggi restano soltanto alcuni ruderi che giacciono in uno stato di incuria generale.
Le prime testimonianze storiche scritte relative al castrum sono datate 1162, anno in cui Federico Barbarossa investì della carica di Marchese di Savona il Guercio del Carretto. Si ritiene tuttavia che l’edificio fu costruito diversi secoli prima, addirittura verso il V-VI sec. e utilizzato come rifugio da incursioni nemiche.
Il Castrum Perticae era anticamente un complesso circondato da una cinta costituita da un doppio ordine di mura di cui restano alcuni tratti del lato ovest e del lato sud, mentre i lati orientale e settentrionale erano già naturalmente protetti dalle pareti rocciose dell’altura.
All’interno del castrum si trovavano tre costruzioni realizzate in pietra e legno con tetto in paglia. Esse erano presumibilmente adibite a magazzino di riserve alimentari (come testimoniato dal ritrovamento di alcune anfore) e a deposito di attrezzi, mentre del terzo edificio, di dimensioni più piccole, non è stato possibile ricostruirne l’uso. Molti dei reperti ritrovati in questo sito sono tuttora conservati al Museo Civico di Finalborgo.
Sempre nello spazio interno al Castrum Perticae si trovava anche la Chiesa di Sant’Antonino, costruita nei primi decenni del XI secolo con pianta trapezoidale e abside semicircolare rivolta verso oriente e decorata con archetti ciechi e due ordini di monofore. All’interno, strutturato a navata unica, si trova anche una cripta ricavata nel dislivello roccioso sul quale è incastonata la chiesa. L’accesso alla cripta avviene attraverso un cunicolo lungo circa 30m che riporta ancora affreschi di epoche successive alla costruzione.



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