Teatri

Una delle caratteristiche che distinguono Finale Ligure dal resto della riviera di ponente è certamente una tradizione teatrale di un certo spessore, iniziata nel XVIII secolo e rafforza dall’edificazione di due teatri “storici” che per un secolo e mezzo ne favorirono la diffusione: il Teatro Aycardi di Finalborgo e il Teatro Camillo Sivori di Finale Marina.
Il Teatro Aycardi
Sorto nel 1804 grazie al finanziamento delle famiglie più abbienti di Finalborgo il Teatro Aycardi si proponeva di essere un locale di buon gusto che contribuisse a formare ed educare i giovani. Il teatro, con una capienza di 250 posti complessivi fra palchi e platea, fu realizzato grazie all’opera ingegneristica dei Nicolò Barella, il quale trasformo l’Oratorio dei Padri delle Scuole Pie.
Il Teatro Aycardi fu sede di diverse rappresentazioni di prosa e musica, specie ad opera di filodrammatici locali, a testimonianza della grande passione dei finalborghesi per queste arti. Cionondimeno non mancarono le rappresentazioni dei “cult” dell’epoca, come Bellini, Donizetti e Giuseppe Verdi. Con l’avvento del XIX secolo il teatro tornò ad essere prevalentemente utilizzato da circoli culturali e associazioni del territorio fino a quando venne dichiarato inagibile nel 1965.
Sono stati recentemente effettuati interventi di restauro al tetto e alla facciata, in attesa di un recupero integrale dell’edificio.
Il Teatro Camillo Sivori
Come per il Teatro Aycardi la costruzione del Teatro Sivori risponde all’esigenza dei cittadini di Finalmarina, desiderosi di avere un nuovo spazio destinato a spettacoli di vario genere, dopo che era stato restituito al Collegio Ghiglieri l’omonimo palazzo precedentemente utilizzato proprio a quello scopo.
I costi vennero dunque sostenuti dalla popolazione locale e alla realizzazione dell’edificio contribuirono personalità come il Brilla, famoso scultore savonese e Luigi Baroni. Le scenografie furono create da Giuseppe e Mario Moscino, mentre il pittore Giovanni Quinzio si occupò del sipario. La capienza totale era di 400 posti strutturati in tre ordini di palchi più la platea.
Il nome del teatro è legato alla figura di Camillo Sivori, uno dei più grandi allievi di Nicolò Paganini, che si esibì in due memorabili concerti nel dicembre del 1868.
Nei decenni successivi il teatro ospitò spettacoli di ogni genere: proiezioni cinematografiche, opere liriche, opere in prosa, concerti, ma anche conferenze e seminari. Diversi furono gli artisti che ne calcarono le scene, fra gli altri Vittorio de Sica e Antonietta Stella. Il teatro fu poi chiuso nel 1956 ed è tuttora in fase di restauro.



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